“La questione del cambiamento climatico e delle catastrofi naturali anche in questo 2024 hanno sentenziato in maniera netta e impietosa quanto il riscaldamento globale stia generando effetti deleteri sul comparto primario dal punto di vista ambientale ed economico: la tropicalizzazione del clima infatti ha causato e sta causando danni miliardari alle coltivazioni e alle economie di migliaia di piccole e medie imprese italiane del settore agricolo, che spesso e malvolentieri non ricevono (o ricevono solo in parte e in tempi biblici) i ristori e i risarcimenti di cui avrebbero pienamente diritto dopo un fenomeno estremo o un disastro ambientale. Purtroppo, di esempi se ne vedono in lungo e largo nel Bel Paese con il caso più eclatante, legato alla tragica alluvione degli scorsi mesi in Emilia Romagna. Per questa ragione, Confeuro crede fermamente che una delle priorità della prossima agenda politica 2025 del governo Meloni e della Unione Europea debba essere la totale riforma del sistema assicurativo a tutela del reddito agricolo: una riforma che garantisca velocità di erogazione dei risarcimenti e che aiuti con efficienza le nostre imprese, vero e proprio motore dell’eccellenza enogastronomica e agricola. In particolare, sollecitiamo Bruxelles a partorire una Pac nuova, molto più vicina ai diritti di piccoli e medi agricoltori (e non il mostro burocratico attuale), mentre a Palazzo Chigi chiediamo un urgente ripensamento delle politiche in direzione dell’efficientamento dei soggetti erogatori, della semplificazione burocratica e della trasparenza amministrativa: di fronte a problemi concreti, come il cambiamento climatico, la siccità, il dissesto idrogeologico e altri rilevanti questioni agricole, non servono slogan ma azioni concrete ed efficaci. I piccoli e medi produttori hanno bisogno di essere tutelati, non vessati”. Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.